- 7 Maggio 2019
- Postato da: Linda Caroli
- Categoria: Gestione del patrimonio

Sappiamo cosa sono i conti dormienti?E sappiamo dove vanno a finire?
Facciamo un po’ di chiarezza.
I conti dormienti sono i conti correnti, i libretti di risparmio, gli strumenti finanziari in generale di importo superiore a 100 euro, che vengono “dimenticati” presso una banca, una compagnia di assicurazioni oppure una società di gestione.
Si considerano dormienti quando su di essi non vengono effettuate operazioni da almeno 10 anni, sia da parte del titolare che da parte dei suoi delegati o dei suoi eredi.
E pensare che per “risvegliare” un conto dormiente basterebbe semplicemente richiedere un estratto conto….!!!
Trascorsi dieci anni dall’ultima attività eseguita sul rapporto, le somme confluiscono in un fondo istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha lo scopo di risarcire le vittime dei crack finanziari. Nel Fondo attualmente giacciono 1,1 miliardi di euro dimenticati dal legittimi proprietari. Si tratta di somme non ancora completamente disponibili perché non sono ancora decorsi i fatidici dieci anni che legittimano lo Stato a considerare proprie quelle somme.
Dal 1 maggio di quest’anno, con il Decreto Crescita, il Fondo Rapporti Dormienti finanzierà anche i risparmiatori truffati mettendo a disposizione 1,5 miliardi di euro in tre anni (525 milioni all’anno circa).
Detta in parole povere è una vera e propria “solidarietà trasversale”.
Cosa succede invece quando al fianco del risparmiatore è presente la figura del consulente finanziario?
Le probabilità di dimenticare da qualche parte i propri soldi sono davvero molto basse.
Perché?
Il consulente analizza per conto del cliente la sua situazione economico-finanziaria, fornisce un servizio di consulenza professionale riguardo la gestione degli investimenti, la copertura assicurativa, la pianificazione del pensionamento, assiste il cliente monitorando il suo grado di soddisfazione informandolo sempre in modo chiaro, corretto e completo circa le caratteristiche, le prospettive, ma anche i rischi, del prodotto finanziario proposto, le condizioni offerte e le obbligazioni reciproche.
Di fronte a tanta attenzione nella gestione del risparmio, al cliente che si affida alla consulenza risulta alquanto difficile perdere di vista i propri soldi. O no?